26 Mag 2016

108 dipinti, sculture e fotografie si trasformano in mattoni per diventare monumento. Il monastero Zen di Fudenji lancia una colletta che scambia arte per arte: dall’asta di beneficenza sorgerà la pagoda di un centro, simbolo del dialogo tra culture e religioni.

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LUIGI VERDE “Mani rete barca spiaggia”

Scambiare arte per arte, bellezza per bellezza. E’ l’idea alla base di un innovativo progetto di crowd-art-funding destinato a costruire un monumento spirituale. Il monastero Zen Sōtō Shōbōzan Fudenji di Salsomaggiore Terme– centro guida dello Zen italiano– ha lanciato una call to action agli artisti e collezionisti di tutta Italia. Le opere, messe all’asta- online e fisicamente – forniranno i fondi per la pagoda del centro spirituale divenuto, nel tempo, simbolo dell’incontro tra culture e religioni.

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MAURO MARCHIANO “Senza titolo”

Filippo Martinez, Lorenzo Puglisi, Karmen Corak, Pino dal Gal, Stefano Fontebasso, Fabio Massimo Fioravanti, Placido Scandurra, Maurizio Zaccardi sono solo alcuni dei 42 artisti che hanno contribuito con 108 opere. Il 4 giugno alle 16:00 presso Palazzo Berzieri in centro a Salsomaggiore Terme la battitura dell’asta preceduta dall’esibizione dei Fuden Taiko: i tamburi rituali. A battere l’asta il curatore d’arte Federico Mazzonelli. (Selezione Photo Gallery)

Nato nel 1984 dalle mani di una piccola comunità, Fudenji è un monastero che vede periodicamente dibattiti con autorità religiose, filosofi, esperti d’arte, pensatori e contro-pensatori.
Anche il numero delle opere, 108, è una coincidenza – casuale ma stupefacente – che parla di culture che si specchiano l’una nell’altra: 108 sono i grani del rosario indiano e le giovani con le quali balla il dio Indù Krishna; 108 i passi della danza cosmica di Shiva Nataraja, le stelle sacre dell’astrologia cinese e i punti cuciti su una palla da baseball. 108 le tentazioni terrene e i colpi che le bandiscono nel passaggio dal vecchio al nuovo anno in Giappone e i pretendenti che assediavano Penelope nell’Itaca della classicità.

 

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ELENA GREEN “18 luglio 2014”

Forse non è neppure un caso che da Fudenji lo sguardo corra all’esterno. “Il Tempio dell’altrove nell’altrove del tempo” è come il monastero si racconta. “Ci si arriva solo traslocando – spiega l’Abate, il rev. Fausto Taiten Guareschi. “Lo Zen è un processo nel quale piacere e dispiacere vengono messi sullo stesso piano. I dubbi non vengono sciolti, ma riconosciuti e accolti perché abbiano dignità al fianco delle convinzioni. L’altrove verso il quale cerchiamo di arrivare non è lontano: come l’altra faccia della spirale è il punto di partenza, la nostra interiorità”.

 

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LUIGI NAPOLITANO “Cellule”