27 Lug 2016

I raffinatissimi interni di Metropolis e le spettacolari ambientazioni dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev; la perfezione ebanistica degli intarsi di Jacques Emile Ruhlmann e l’elegante essenzialità dei complementi in metallo di Jean Dunand: rappresenta un omaggio alla Parigi degli anni’20 – e a quelle personalità che del design Art Decò furono gli interpreti indiscussi – la nuova collezione di complementi d’arredo in metallo intarsiato ideata da Alessandro Zambelli per la galleria londinese Matter of Stuff.

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Con Marqué di Alessandro Zambelli il design Art Decò fa il suo ingresso nel III millennio

In Marqué, questo il nome della serie creata dal designer in occasione del MOS Designer Residency Competition – iniziativa ideata da Matter of Stuff con la partecipazione di 6 studi di design internazionali, oltre ad Alessandro Zambelli, Nina Cho, Olga Bielawska, Studio UUfie, Tim Vanlier, Tomas Libertiny – materiali e forme si rivelano essenze di ricordi, rimandi, tecniche tradizionali e rivisitazioni; una commistione di stilemi si interseca alla ricerca di nuovi linguaggi che solo l’eccellenza manifatturiera delle realtà produttive del nostro Paese può esprimere in forma perfettamente compiuta: così, il design Art Decò rivive in forma contemporanea e fa il suo ingresso nel III millennio.

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Marqué comprende una serie di complementi d’arredo, un mobile bar, una consolle e un coffee table in cui i materiali utilizzati – ferro, rame e ottone – vengono riletti in chiave “ebanistica” attraverso l’utilizzo dell’intarsio come nuovo elemento caratterizzante e di pregio; i diversi metalli che costituiscono gli elementi della collezione sono inoltre sottoposti ad un processo sperimentale di ossidazione – reso possibile grazie alla collaborazione con l’azienda Toscari di Fano – che determina un mutamento unico e imprevedibile delle superfici, caratterizzate dall’alternarsi di ben quattro gradazioni differenti di ossidazione.

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La lineare essenzialità delle forme, tipica di ciascun complemento della serie, appare così arricchita dalla presenza di preziosi decori superficiali che si intersecano l’un l’altro in un assemblaggio a intarsio: un susseguirsi di tessere metalliche ossidate anima le superfici di ciascun complemento con il raffinato alternarsi di delicati motivi geometrici, mentre il processo di ossidazione le arricchisce di una infinita varietà di gradazioni e sfumature, al tempo stesso uniche e irripetibili.

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